Raggiunta da Monica Sodano, giornalista con pluriennale esperienza, la dott.ssa Lucia Pampanella – Presidente dell’Associazione per la Cultura della SOstenibilità ci illustra la prima edizione della due giorni del Forum per la Sostenibilità che si svolgerà ad Assisi il 02 e 03 dicembre 2022.
Partirà il prossimo 2 dicembre, ad Assisi, la prima edizione della due giorni del Forum per la Sostenibilità Ambientale, organizzato dall’associazione ACSO (Associazione per la Cultura della SOstenibilità), con il patrocinio della Regione Umbria, il Comune di Perugia e la Città di Assisi, oltre a numerosi enti (Usl Umbria 1, Aias, Aifos) e sindacati (CGIL, Cisl, Uil, Snals).
La scelta della “posizione di lancio”, Assisi, non è casuale, come sottolinea la presidente di ACSO, Lucia Pampanella, si tratta, infatti, di una città simbolo della pace, un porto franco aperto al dialogo e all’ascolto, non solo per l’Umbria, ma per il mondo intero. ACSO sceglie la città di San Francesco, il precursore della sostenibilità, con l’ambizione di valicare il territorio regionale lavorando alla costruzione dei pilastri portanti della società sostenibile in ognuna delle sue componenti.
Ne abbiamo parlato con la Presidente di ACSO, Lucia Pampanella, tecnico dell’Ateneo perugino, che fin dal 2000 si occupa di prevenzione nei luoghi di lavoro e dal 2003 della gestione centralizzata della filiera dei rifiuti speciali generati dalle molteplici attività universitarie di ricerca e sperimentazione. Svolge anche attività di consulenza alle imprese ed è formatore qualificato con oltre 20 anni di esperienza d’aula. Considera la formazione di qualità, un potente mezzo educativo per l’acquisizione di comportamenti premianti e virtuosi. La formazione è rivolta al capitale umano della società e deve essere mirata ad accrescerne il valore in termini di sapere, di saper esser essere e di saper fare.
Presidente Pampanella, di cosa tratterà la due giorni in questa prima edizione?
L’Agenda 2030 dell’ONU offre 17 ambiti tematici affrontabili in chiave sostenibile, ACSO ne sceglie 3, e attraverso altrettanti coordinatori individua le sessioni di lavoro del forum: la salute (Giorgio Miscetti), la formazione (Simone Casucci) ed il modello economico con il business sostenibile (Daniele Cavaleiro). Tre dimensioni strettamente interconnesse e con ampi margini di sovrapposizione.
La sostenibilità, oltre a cercare modelli diversi di business, necessita anche di riaprire la discussioni sui valori fondanti della società attuale?
Assolutamente sì. L’economia del puro profitto, della speculazione, della produttività a qualsiasi costo non ha nulla di sostenibile. L’ultima sessione del forum approfondisce in maniera egregia e puntuale la tematica.
Il Forum di Assisi a chi è destinato?
I contenuti saranno di spessore, potremmo definirli di taglio tecnico, ma assolutamente rivolti ad una platea ampia, dal cittadino, allo studente, al professionista, fino al decisore politico.
La politica ormai vede il tema della sostenibilità ambientale declinato in molti documenti ufficiali, cosa manca ancora per realizzare la svolta?
La politica deve tornare a svolgere il suo ruolo fondante per una crescita sana della società, deve vestire abiti sostenibili, non sbandierare slogan o compiacere gli elettori. Intraprendere percorsi sostenibili implica l’assunzione di scelte spesso impopolari, il cambio di passo equivale ad un investimento oneroso, non è mai a costo zero. A mio avviso, al decisore politico è richiesta lungimiranza, unitamente alla capacità di mettersi in gioco per il bene comune.
La lunga esperienza da lei maturata nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, cosa le ha suggerito?
Le aziende, spesso, si rivolgono a me quando sono sanzionate perché inadempienti. Smaltire un rifiuto non significa semplicemente allontanarlo dai confini aziendali. È imprescindibile comprendere che la filiera dei rifiuti aziendali costituisce parte del processo produttivo, richiede consapevolezza e competenza, deve essere ottimizzato nell’ottica prioritaria di contenere l’impatto ambientale dello smaltimento, privilegiando, ove possibile, percorsi virtuosi di riduzione, riuso, riutilizzo, recupero.
Quindi le aziende, come i politici dovrebbero ascoltare di più i tecnici?
Acquisire consapevolezza e competenza significa decidere di impiegare risorse ed energie avendo ben presente che nessun cambiamento avviene a costo zero. L’apporto dei tecnici è senz’altro determinante nel veicolare l’applicazione delle disposizioni normative in materia ambientale ma in primis le organizzazioni aziendali devono tarare i propri obiettivi, mettendo al centro il capitale umano e il rispetto per l’ambiente.
Al termine della due giorni di dicembre farete delle proposte?
Indubbiamente questo sarà il nostro obiettivo: individuare subito delle questioni chiave e delle modalità operative. In sintesi, vorremmo approdare a suggerimenti e proposte concrete.
Avete già una idea per l’edizione successiva?
La seconda edizione, tra un anno, sarà incentrata sull’energia, come tematica prevalente. Con tutto ciò che implica: fonti energetiche alternative, edilizia sostenibile, fonti alimentari e altro ancora.
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